Fotogrammetria con drone per rilievi ed architettura: guida semplice, droni consigliati e regole ENAC
- Stefano Guerrieri
- 2 set
- Tempo di lettura: 3 min
Scopri come fare fotogrammetria con drone per architettura e rilievi: modelli consigliati, trucchi pratici e regole ENAC in Italia.
La fotogrammetria con drone è una tecnologia che sta rivoluzionando il lavoro di architetti, geometri e ingegneri civili.Contrariamente a quanto molti pensano, non è un’attività complicata o riservata a esperti: bastano pochi strumenti e un minimo di attenzione per ottenere risultati precisi, rapidi e professionali.
Con droni consumer e prosumer sotto i 3000€ e un servizio cloud come PhotogramPro, chiunque può generare rilievi 3D accurati per edilizia, cantieri, architettura e gestione del territorio.

Perché la fotogrammetria con drone è semplice
Automazione del volo → i droni pianificano rotte da soli.
Software intuitivi → missioni fotogrammetriche preimpostate.
Elaborazione cloud → con PhotogramPro non serve hardware costoso.
Compatibilità totale → output subito pronti per CAD, GIS e BIM.
Risultato: anche un architetto o geometra alle prime armi con i droni può realizzare rilievi 3D affidabili in meno di un’ora.
I fattori base da tenere presente
Qualità della fotocamera → sensore grande e otturatore meccanico fanno la differenza.
Stabilità del drone → gimbal solido = meno errori.
Sovrapposizione scatti → 70% frontale, 60% laterale.
Quota di volo → più bassa per dettaglio, più alta per grandi superfici.
Luce naturale → mattino o tardo pomeriggio.
Passo 3: Conformità Normativa (ENAC) in Italia
Prima di far decollare il drone per la fotogrammetria, è obbligatorio rispettare le regole ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile).Ecco i punti essenziali:
Operazioni specializzate: i droni con telecamera sono classificati come tali.
Registrazione obbligatoria: occorre iscrivere il drone sul portale d-flight e ottenere il codice identificativo europeo (QR code) da applicare sul drone.
Patentino pilota: può essere richiesto in base a peso e tipologia di operazione (ad esempio attestato A1/A3 o A2).
Assicurazione: sempre obbligatoria, indipendentemente dal peso del drone.
Queste regole valgono per chiunque operi in Italia, professionisti inclusi.Risultato? Massima tranquillità legale e zero rischi di sanzioni.
I migliori droni consumer e prosumer (<3000€) per fotogrammetria
DJI Mavic 3 Enterprise (≈ 3000€)
Fotocamera 20 MP con sensore 4/3
Otturatore meccanico
Perfetto per rilievi architettonici e cantieri urbani
DJI Air 3 (≈ 1100€)
Doppia fotocamera
Autonomia 46 min
Ottimo per piccoli studi e rilievi architettonici
DJI Phantom 4 Pro V2.0 (≈ 1800€)
Sensore 1” da 20 MP
Standard del settore per i rilievi topografici
Autel EVO II Pro (≈ 1700€)
Fotocamera 20 MP con apertura variabile
Molto stabile, ottima resa cromatica
Come ottenere il massimo dai droni fotogrammetrici
Pianifica voli automatici a griglia.
Usa otturatore meccanico quando possibile.
Imposta quota 80–100m per aree ampie, 30–50m per edifici.
Scegli giornate luminose e senza vento.
Rispetta sempre la normativa ENAC/EASA.
FAQ sulla fotogrammetria con drone
1. Posso usare un drone consumer per fotogrammetria professionale?Sì: con modelli come DJI Air 3 o Phantom 4 Pro puoi ottenere precisioni di 2–5 cm GSD.
2. In Italia serve un patentino per fare fotogrammetria con drone?Dipende: sotto i 250g non serve, oltre (es. Phantom o Mavic 3E) occorre almeno un attestato A1/A3 o A2.
3. Che assicurazione serve per un drone usato a fini professionali?Una polizza RC specifica per SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), obbligatoria per legge.
Conclusioni
Fare fotogrammetria con drone per rilievi ed architettura è oggi alla portata di tutti:con i giusti droni, un minimo di pianificazione e il rispetto delle norme ENAC, anche i piccoli studi possono ottenere risultati professionali e pronti per il flusso CAD-BIM.
Con PhotogramPro, l’elaborazione è tutta in cloud: rapida, semplice e senza hardware costoso.
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